Savigliano - A Savigliano, città del Pendolino, lavorare negli stabilimenti della ex Fiat Ferroviaria era un punto di arrivo agognato. Dentro quella fabbrica, nei reparti addetti alla coibentazione delle carrozze dei treni, vi era una fitta nebbia, una nuvola polverosa che si attaccava ai vestiti e inesorabilmente si insinuava nelle narici scendendo giù fin dentro ai polmoni…era polvere d’amianto. “Attenti al treno” è il documentario della durata di 48’ in formato HD 16:9, finanziato dall’A.I.C.A. (Associazione Italiana Esposti Amianto) Onlus Piemonte sez. di Savigliano con la regia di Maura Crudeli e Federico Alotto. L’iniziativa, nasce con lo scopo di far emergere per non dimenticare, come intorno agli anni ’70 a oggi, diversi lavoratori della ex Fiat Ferroviaria saviglianese, in quegli stabilimenti hanno perso la vita. La sceneggiatura rappresenta il racconto di una fabbrica, di una città, dei suoi morti e ammalati per amianto e di una battaglia condotta dall’A.I.C.A. presieduta da Armando Vanotto. Durante le riprese, il Museo Ferroviario di Savigliano ha negato all’Associazione di girare alcune immagini all’interno dell’area museale per riprendere solo alcune vecchie carrozze dismesse, adducendo come scusa il fatto di non voler legare la loro struttura al tema delle morti d’amianto. “Un diniego inspiegabile - commenta il presidente Vanotto - che pur lasciando perplessi, conferma la volontà di voler nascondere una realtà dolorosa e bruciante, quella di una responsabilità da parte degli stabilimenti dell’ex Fiat Ferroviaria (oggi Alstom) per aver fatto lavorare i propri dipendenti e i suoi dirigenti in ambienti insalubri e notoriamente nocivi dagli anni ’70 in poi. La Eternit di Casale Monferrato venne chiusa nel 1986, quindi era noto da tempo, come dichiara lo stesso professore universitario Benedetto Terracini che l’amianto è un minerale altamente tossico e cancerogeno fautore del mesotelioma pleurico e dell’asbestosi”. Attraverso una serie d’ interviste, immagini catturate nella città di Savigliano, foto e video di repertorio, si è cercato di informare, sensibilizzare e consapevolizzare sulla tragedia che ha colpito molti lavoratori impegnati nello stabilimento della ex Fiat Ferroviaria ora Alstom. Gli operai ogni giorno erano a diretto contatto con l’amianto, usato in maniera massiccia per la produzione e la riparazione delle carrozze e locomotori senza alcuna protezione immersi nella letale polvere d’amianto. Il male che non perdona non ha colpito solo loro e i familiari ma anche chi lavorava nei reparti dirigenziali. Nell’ultimo decennio a Savigliano si contano 20 morti in totale di mesotelioma pleurico ma a questi, sono da considerare ed aggiungere anche i carcinomi polmonari, anche se ufficialmente non riconosciute come malattie asbesto correlate.